Via libera dal MIMIT al piano da 49 milioni a MILANO, coinvolte Rossi e Bianchi

Il settore agroalimentare italiano è in fermento grazie a un recente accordo che sostiene la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Un passo importante per valorizzare il buon cibo italiano e promuovere la tradizione culinaria locale. Questa iniziativa mira non solo a mantenere viva l’eredità gastronomica, ma anche a innovare e sostenere un’economia più verde e circolare. Il contributo significativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è motivo di entusiasmo per il futuro del made in Italy.

L’entrata in scena di Italia Alimentari

Italia Alimentari ha segnato la sua presenza nel mercato agroalimentare italiano dal 1976. Con quasi cinquant’anni di attività, ha consolidato la propria reputazione come leader nel settore, non solo per la storia, ma anche per l’innovazione. La società ha intrapreso progetti volti a promuovere pratiche sostenibili, un aspetto cruciale nell’attuale contesto economico e sociale. A supporto di questa missione, il Ministero ha recentemente ratificato un accordo di sviluppo che prevede un investimento significativo di oltre 49 milioni di euro.

Questo investimento è focalizzato principalmente su salumi, un fiore all’occhiello della gastronomia italiana, con l’intento di rilanciare l’attività nelle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna. È evidente che l’obiettivo non è solo quello di incrementare la produzione, ma anche di garantire che i processi siano in linea con pratiche ecologiche e sostenibili, enfatizzando la valorizzazione dei prodotti italiani e delle tradizioni agricole locali.

Dettagli dell’accordo e benefici economici

L’accordo, presentato dalle aziende Italia Alimentari e Castelfrigo LV — parte del Gruppo Cremonini — si configura come un progetto ambizioso che non solo mira a migliorare l’industria agroalimentare ma anche a favorire la crescita occupazionale. Questo è un aspetto cruciale, considerando l’importanza di supportare le comunità locali attraverso la creazione di posti di lavoro e opportunità di formazione.

Il programma di investimento industriale si articolerà sugli stabilimenti situati a Gazoldo degli Ippoliti , Busseto e Castelnuovo Rangone . Questi luoghi sono centrali per la lavorazione delle carni e la produzione di salumi, e l’investimento avrà l’obiettivo di potenziare la lavorazione dei tagli e dei prodotti trasformati, non trascurando l’espansione della gamma di prodotti offerti.

In aggiunta, è previsto lo sviluppo di un nuovo polo logistico presso lo stabilimento di Busseto, il quale si occuperà dello stoccaggio sia delle carni che dei semilavorati, creando un’importante catena di approvvigionamento più efficace e coerente con le esigenze del mercato.

Impatto sulla filiera e sostenibilità

L’accordo avrà ripercussioni positive non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale, stimolando l’intero sistema della filiera agroalimentare. Le agevolazioni a fondo perduto di 20 milioni di euro concesse a sostegno dell’investimento rappresentano un forte incentivo alla competitività del settore. Un aspetto che il Ministero ha valutato come strategico per il contesto territoriale e per la capacità delle imprese di rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione.

Le iniziative imprenditoriali come questa mostrano come sia possibile unire tradizione e innovazione, abbracciando un modello di economia circolare. Questo approccio non solo mira a ridurre gli sprechi, ma anche a ottimizzare le risorse, ponendo le basi per un futuro più sostenibile nel settore agroalimentare. L’assegnazione della gestione dell’accordo a Invitalia rafforza ulteriormente questo impegno, assicurando che le aziende coinvolte rispettino i criteri di ammissibilità e di impatto ambientale stabiliti.

L’attenzione rivolta all’innovazione, quindi, non è solo una questione di modernizzazione, ma una vera e propria strategia per rispondere alle sfide del mercato e alle aspettative dei consumatori che sempre di più si orientano verso prodotti sostenibili e di qualità.